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Video Interview by F. Fatone during the event on Sewage sludge valorization in Milan 6th July 2018 (italian)

Fanghi di depurazione, la tecnologia a servizio di una smart city sinergica e sostenibile

Alcuni esempi di best practice del settore presentati al convegno organizzato da ATO in collaborazione con Gruppo CAP

E’ un connubio vincente quello tra il settore dei fanghi di depurazione e il comparto dell’economia circolare. Una relazione improntata alla creazione di filiere virtuose di riuso, elementi propulsori importanti per sviluppo di una smart city sostenibile, integrata ed efficiente.

In questo contesto un ruolo centrale è rivestito dall’innovazione tecnologica, vero e proprio motore di questa rivoluzione green. Questo strumento, per produrre i suoi migliori risultati deve, però, essere concepito in un’ottica il più possibile organica, che inserisca il singolo sistema in un ventaglio di soluzioni integrate tra loro.

Alle implicazioni economiche, ambientali e regolatorie di questo percorso sostenibile, che vede i fanghi trasformarsi da mero prodotto di scarto a risorse preziosa da destinare agli usi più disparati, è stato dedicato il 6 luglio a Milano il convegno “Fanghi di depurazione, da rifiuto a risorsa”, organizzato da ATO, Ufficio d’Ambito Territoriale Ottimale della Città metropolitana di Milano, in collaborazione con Gruppo CAP.

Fanghi di depurazione e bioeconomia circolare

Tante le best practice presentate nel corso dell’evento. Esempi concreti di come soluzioni tecnologiche all’avanguardia per l’estrazione di materia di valore da queste sostanze possano non solo presentare vantaggi di tipo ambientale, ma anche aprire la strada all’introduzione sul mercato di prodotti altamente competitivi. Tra gli ambiti applicativi di questi prodotti, frutto di filiere virtuose, c’è anche il comparto edilizio, come ha spiegato il professor Francesco Fatone della Facoltà di ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, che ha illustrato una serie di casi dimostrativi portati avanti, nella cornice europea del programma Horizon 2020, dal progetto Smart plant, iniziativa volta a trasformare gli impianti di trattamento delle acque reflue in centri nevralgici di diffusione dell’economia circolare. “Nell’ambito del progetto stiamo recuperando, ad esempio, biopolimeri, cellulosa, nutrienti. Dall’insieme di questi materiali derivati dai fanghi di depurazione, produciamo biocompositi che hanno elevata durabilità, flessibilità e capacità termomeccanica e quindi sono valorizzabili nel mercato delle costruzioni”, ha spiegato Fatone.

In generale, ha aggiunto il professore, da un punto di vista tecnologico il settore “è pronto“, quindi il passo successivo su cui si concentrerà la ricerca sarà quello di rendere questi prodotti competitivi da un punto di vista economico.

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SMART-Plant scales-up in real environment eco-innovative and energy-efficient solutions to renovate existing wastewater treatment plants and close the circular value chain by applying low-carbon techniques to recover materials that are otherwise lost.

Seven plus two (7+2) pilot systems were optimized for more than two years in real environment in five municipal water treatment plants, including also two post-processing facilities. The systems were automatized with the aim of optimizing wastewater treatment, resource recovery, energy-efficiency and reduction of greenhouse emissions. A comprehensive SMART portfolio comprising biopolymers, cellulose, fertilizers and intermediates were recovered and processed up to the final commercializable end-products.

Dynamic modeling and superstructure framework for decision support was developed and validated to identify the optimum SMART-Plant system integration options for recovered resources and technologies.

The integration of resource recovery assets to system wide asset management programs were evaluated in each site following the resource recovery paradigm for the wastewater treatment plant of the future, enabled through SMART-Plant solutions. The project proved the feasibility of circular management of urban wastewater and environmental sustainability of the systems, through Life Cycle Assessment and Life Cycle Costing approaches as well as the global benefit of the scaled-up water solutions.

Global market deployment was achieved as right fit solution for water utilities and relevant industrial stakeholders, considering the strategic implications of the resource recovery paradigm in case of both public and private water management. New public-private partnership models were also explored connecting the water sector to the chemical industry and its downstream segments such as the construction and agricultural sector, thus generating new opportunities for funding and potential public-private competition.